La mia prima volta

Quest’oggi ho deciso di raccontarvi una storia molto personale.
La storia della mia prima volta.

Co-protagonisti: i gattini. Per la precisione, i gattini bonsai.

GATTINI BONSAI

GATTINI BONSAI: protagonisti dei miei peggiori incubi dal 2002

Mettetevi comodi, sto per raccontarvi della prima bufala su internet di cui io sia stata vittima.

Era il 2002 e io ero un’ingenua dodicenne. All’epoca avevo un computer obsoleto, una connessione 56k e una casella di posta in condivisione con i miei genitori. Ero precocemente attratta da internet, ma lo usavo poco. Da brava animalista, frequentavo il sito del WWF, che leggevo ogni settimana con grande attenzione. Da brava pre-adolescente ossessionata dai personaggi dei cartoni, scrivevo raffiche di mail di protesta ai siti internet italiani su Dragon Ball che non dedicavano abbastanza spazio al mio idolo nonché primo amore, Vegeta. Occasionalmente, la mia famiglia riceveva via mail barzellette, fotografie e qualche allegato simpatico da parte di amici di famiglia o colleghi di lavoro dei miei. In queste occasioni, ci raccoglievamo dinanzi al nostro gigantesco e rumoroso pentium II  e aspettavamo che l’internet compisse il suo miracolo. Erano bei tempi.

Un giorno, però, ricevemmo una mail dal contenuto disturbante. Era una catena di sant’Antonio corredata da un lunghissimo elenco di firme. Non sono in grado di recuperarla nella sua forma originale giacché la nostra storica casella di posta non conserva in memoria nulla di anteriore al 2008, ma doveva somigliare molto a questa:

“Oggetto: Re:Non ci sono parole…

Spero che firmerete alla fine del foglio, se la cosa vi interessa….

Il messaggio in questione serve a raccogliere firme per bloccare l’affare di un CRETINO di un giapponese che vende GATTI IMBOTTIGLIATI VIVI e assolutamente coscienti e la cosa peggiore è che LA STA FACENDO DIVENTARE UNA MODA in USA.
Questo giapponese mette il cucciolo del gattino in una bottiglia di vetro con una sonda che penetrandolo dall’ano, tiene un’uscita fuori per liberarsi all’urina e le feci. Tutto questo per fare prendere al gatto la forma di una bottiglia.
Il micio viene alimentato con sostanze chimiche che lo renderanno sterile, rendendo inutili i suoi testicoli. Quindi il gatto vive così la sua vita, una vita di torture e sopravvivenza, non può muoversi nè camminare, ne pulirsi.. è una vera tortura per questo povero animale.
Nel sito viene chiamata,con mio raccapriccio,ARTE DEI GATTI BONSAI. Penso seriamente che una persona che chiami questa faccenda ‘arte” abbia seri problemi psicologici e soffrà di infermità mentale grave.

Vi prego di aiutarci firmando perchè è una moda che prende sempre più spazio in Usa, Cina, Indonesia e Nuova Zelanda!

L’animale viene visto come un soprammobile… Se volete maggiori informazioni….andate a visitare il sito,se non ci credete, e scrivete pure al webmaster, per dirgliene quattro !!!!!!!!!

GUARDATE QUA’

http://www.bonsaikitten.com”

Il sito internet (che trovate qui) era in inglese e dunque ampiamente incomprensibile per me, ma c’erano le fotografie. E, del resto, la mail era abbastanza eloquente: adorabili gattini seviziati in modo indicibile per creare grotteschi soprammobili. La storia sembrava uscita da uno dei miei peggiori incubi e ne ha ispirati moltissimi nei mesi (anni) successivi. Perché, ça va sans dire, io ci ho creduto. Eccome se ci ho creduto! E non solo: ho anche aggiunto il mio nome all’elenco degli sdegnati in calce alla mail, e ho costretto i miei genitori a fare altrettanto, e poi con le lacrime gli occhi ho inoltrato il tutto ai nostri contatti Outlook e nei giorni successivi li ho tempestati di mail per verificare che anche loro avessero firmato e che anche loro avessero inoltrato la mail a tutti i loro contatti. Ero accecata dall’indignazione, e un po’ anche inebriata dall’idea che io, proprio io, potessi fare qualcosa per fermare questo tremendo e agghiacciante abuso di gattini. Avevo una missione: fare la mia parte per salvare i bonsai kitten. E naturalmente in tutto questo non mi sono posta nessuna delle domande che sarebbe opportuno porsi in queste circostanze, come ad esempio “in che modo firmare questa mail può aiutare i gattini?” oppure “ma prima o poi questo elenco di nomi di persone indignate verrà raccolto da qualcuno? E, se sì, come?”. La parola d’ordine era “TUTTI DEVONO SAPERE” e la totale mancanza di senso dell’intera operazione mi sfuggiva completamente.

Naturalmente, era una bufala. E per di più, anche se io non potevo saperlo, nel 2002 era già vecchia! Il sito che pubblicizza l’arte di imbottigliare gattini, infatti, risale al 2000. A crearlo sono stati alcuni studenti burloni del MIT. La storia è paradigmatica: gli originari intenti satirici degli inventori del sito non vengono colti dal popolo della rete – notoriamente suscettibile quando si tratta di gattini – e nel giro di pochi mesi “Bonsai Kitten” suscita uno scandalo tale da fargli meritare l’etichetta di “sito internet più odiato al mondo“. Il caso ha proporzioni enormi, tanto che saltano fuori persino degli emuli italiani: i creatori di gattibonsai.com. Il sito italiano, però, ha vita breve: entro poche settimane Licia Colò insorge, presenta un esposto per istigazione a delinquere e maltrattamento di animali e ottiene la sua chiusura (giuro che è tutto vero, potete verificarlo qui).

Insomma, nel 2002, quando ricevo la funesta mail, la storia dei gattini bonsai è già stata sbugiardata da tempo, anche in Italia: ne hanno parlato i pionieri del myth debunking italico come Attivissimo, ma anche alcuni giornali e persino una trasmissione radiofonica italiana (potete leggere i dettagli qui). Ma, come spesso accade, non è bastato: nonostante il debunking, la bufala ha continuato a circolare, e ad un certo punto è arrivata a me. E io ci ho creduto. Era la mia prima volta, ma non sarebbe stata l’ultima. Se fate i bravi, magari prima o poi vi racconterò anche di quella volta che ho condiviso su facebook un articolo di Lercio.it senza rendermi conto che era di Lercio.it…

Chiara Severgnini

PS – L’allegro post che avete appena letto è stato ispirato da questo articolo su Vice (che consiglio), grazie al quale ho scoperto che BonsaiKitten.com è stato creato il 22 Dicembre 2000 e ha dunque appena compiuto 14 anni. Mi piace pensar che questo modesto pezzo intriso di biografismo fine a se stesso e nostalgia per le scuole medie sia il miglior omaggio che io potessi mai fare a quella che per me sarà sempre la bufala per eccellenza, l’idea platonica di bufala, la bufala con la B maiuscola. Buon compleanno, BonsaiKitten.

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